Ujoh SS26: eleganza nell’Antropocene

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Alla Paris Fashion Week, Ujoh presenta un guardaroba per un pianeta febbricitante


Per la sfilata SS26 alla Paris Fashion Week, Ujoh reinterpreta l’eleganza per un mondo che diventa sempre più caldo.

L’estate giapponese è diventata spietata. Una realtà climatica che stringe nella sua morsa città da Parigi a Milano, fino a New York. Quando l’aria si fa densa e il calore si intensifica, anche il semplice atto di vestirsi può sembrare un peso. Eppure, Ujoh resiste a questa resa, proponendo invece un’uniforme estiva leggera, ingegnosa ed elegante. Un modo per mantenere il proprio stile anche mentre il clima diventa sempre più estremo.

Un’ispirazione marina percorre l’intera collezione. I colletti alla marinara acquistano struttura, le chiusure ricordano una pettorina, e i pantaloni si aprono come vele. Il caratteristico stile layering della maison si trasforma in uno studio sulla traspirabilità. Mentre tra gonne e pantaloni emergono nuove forme ibride, nate da un processo di design che permette a volumi inattesi di sbocciare.

Ujoh SS26 alla Paris Fashion Week


I tessuti incarnano l’essenza dell’estate. La sartorialità di Ujoh si fa più leggera, realizzata in gabardine ariosa, popeline fluido, e cotone e lino mescolati a rayon per preservare una caduta elegante. Reti e tessuti tecnici vengono sapientemente inseriti per creare zone di ventilazione. Ogni dettaglio è pensato per la vita quotidiana. Capi facili da curare, pratici e perfettamente adatti al ritmo del Giappone urbano, senza mai scadere in una mera informalità.

Ogni pezzo è progettato per avere forza autonoma, ma insieme compongono l’armonia unica che definisce Ujoh. Una camicia si apre in uno scollo a barca; un top in rete viene ripensato come polo; una sciarpa-cappello reinventa l’accessorio come oggetto modulare.

Il mare ritorna come motivo ricorrente. Un abito-rete reinterpreta una rete da pesca come un delicato pizzo, mentre i ricami tracciano i contorni di foglie tropicali. Le righe evocano l’eleganza balneare classica dei lidi italiani e dei costumi rétro. A contatto con la pelle, i gioielli in argento — bracciali, polsini, anelli — catturano il luccichio dell’acqua, richiamando le semplici, rasserenanti gioie estive.

La palette della collezione resta radicata nel paesaggio urbano: una sobria trilogia di nero, bianco e beige, radicalmente giapponese e inalterata dal calore. All’interno di questa cornice, Ujoh inscrive una nota singolare: un blu distintivo, sospeso tra un grigio-lilla e un blu notte profondo, che diventa la tonalità simbolo della collezione.

Riflessioni finali


Da questa palette sobria e da una costruzione attenta emerge nientemeno che un modello di eleganza per l’Antropocene. La collezione rifiuta la falsa scelta tra stile e praticità. Ujoh SS26 delinea invece un’estate resiliente e gioiosa, in cui la leggerezza non significa resa ma vitalità. Abiti che respirano, si adattano ed elevano l’ordinario. Fedele al proprio DNA, la maison offre una silhouette completamente abbigliata, profondamente elegante e universalmente rilevante per il mondo che oggi abitiamo.

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