Milano Fashion Week Autunno-Inverno 25/26: i codici prima di tutto
La maggior parte dei brand di lusso alla Milano Fashion Week Autunno-Inverno 25/26 ha posto un forte focus sulla brand identity – il loro DNA unico. In altre parole, le case di moda hanno evidenziato ciò che le definisce e le distingue.
Da Prada a Moschino, MM6, Marras e Dolce & Gabbana, l’enfasi sulla preservazione di un’identità distintiva è emersa come la strada da seguire.
Alcune note sulla MFW AI25/26: focus sulla brand identity
Antonio Marras: In realtà, il designer è sempre rimasto fedele al suo stile. Questa stagione, ha creato una narrazione poetica intrecciata con la musica del passato, traendo ispirazione dall’opera del 1892 La Bella di Alghero. Il risultato è stata una passerella con una forte identità territoriale. (Guarda la sfilata qui).
MM6: il brand ha giocato con misure e proporzioni, passando dalla small all’oversize. Questo approccio è stato particolarmente evidente nella reinterpretazione di pezzi iconici come trench, giacche, abiti e T-shirt. In effetti, la collezione è sembrata più autentica rispetto all’essenza di MM6. Un qualcosa che abbiamo riconosciuto, avendo amato e selezionato questo concept per la nostra boutique in passato. (Guarda la sfilata qui).
Moschino: il direttore creativo Adrian Appiolaza ha approfondito gli archivi e i codici stilistici del brand, riportando in vita i messaggi cari a Franco Moschino. Tra questi, spicca un appello all’azione per la crisi climatica, affiancato da tailoring audace, silhouette decostruite e dettagli surreali. (Guarda la sfilata qui).
Dolce & Gabbana: le modelle sono uscite dal teatro Metropol per invadere la strada, trasformando la sfilata in una celebrazione dinamica. L’estetica delle “cool girls” ha reinterpretato i classici del brand con un twist sexy-cargo, unendo attitudine e sensualità signature. (Guarda la sfilata qui).
Prada: Miuccia Prada e Raf Simons hanno esplorato la domanda, “Cos’è la femminilità oggi?”, sfidando le percezioni convenzionali di bellezza e identità di genere. Un approccio che abbiamo trovato particolarmente affascinante, in quanto ha tracciato un’idea di stile ricca di contrasti. Nell’era dei social media, dove le persone si rifugiano nell’illusione della perfezione, Prada invece propone l’estetica del brutto per scardinare l’effetto omogeneizzante di una cultura appiattita. Cultura di fronte alla quale molti soccombono, intorpiditi fino alla totale passività, privi persino dell’impulso di fuggire o cercare alternative. (Guarda la sfilata qui).
Cosa possiamo imparare dalla sfilata Prada AI25/26?
- Femminilità contemporanea: un mix di vintage rielaborato attraverso una lente moderna. Prendi un vestito a tubino anni ’60, rendilo oversize, e otterrai una nuova interpretazione dello stile femminile.
- Libertà di movimento: La collezione è ricca di silhouette oversize, che fluiscono delicatamente sul corpo, permettendo movimenti naturali.
- Le taglie sono relative: La taglia non ha più la stessa importanza; è relativa. Ciò che conta davvero è come un vestito cade sul corpo e come scegli di indossarlo – con una cintura, una camicia maschile o sopra un paio di jeans.
Considerazioni finali: MFW AI25/26 e brand identity
In conclusione, alla Milano Fashion Week Autunno-Inverno 25/26, la maggior parte dei brand di lusso ha posto un forte focus sulla brand identity. Infatti, molti direttori creativi che hanno attinto dagli archivi per onorare il DNA della propria casa di moda.
In ultima analisi, l’esplorazione della femminilità contemporanea da parte di Prada ha offerto una visione dello stile moderno. In un gioco di contrasti – tra maschile e femminile – tutto si riduce a come scegli di indossare i tuoi abiti. Questo, dopotutto, è l’essenza dello stile: un invito alla libertà, abiti per esplorare e non per limitare.